La Gerarchia Celeste Come Ordine Angelico

Per secoli, la nostra comprensione del Cielo è stata confinata entro i margini di una struttura piramidale rigida, figlia della classificazione dello Pseudo-Dionigi, che relegava figure della maestà dell’Arcangelo Michele agli ultimi gradini della scala angelica. Tuttavia, lo studio approfondito dei testi sacri e le rivelazioni mistiche ci consegnano una realtà ben diversa e assai più gloriosa: la Gerarchia Celeste non è una successione di “specie” distinte, ma un insieme di supreme Istituzioni o Ministeri Cosmici attraverso i quali operano gli Arcangeli, gli unici e supremi funzionari del Trono Divino.

La Visione di Frontosio: Il Velo che si Squarcia

La certezza che l’attuale gerarchia ufficiale sia imprecisa trova una delle sue prove più fulgide nella visione dell’anacoreta Frontosio. In un’estasi profonda, egli vide una pianura sterminata popolata da moltitudini angeliche, al cui centro svettava San Michele Arcangelo, non come un semplice “messaggero”, ma coronato di una corona preziosa e regale, impugnando una Croce come scettro.

Il dettaglio che scardina la visione tradizionale è la presenza del Principe del Coro delle Virtù — che nella gerarchia dionosiana occuperebbe un posto superiore a quello degli Arcangeli — il quale stava davanti a Michele con gli occhi bassi in segno di rispetto, inchinandosi con profonda umiliazione. Un angelo rivelò a Frontosio che Michele è il “Principe e Comandante” universale, amato da Dio sopra ogni altro. Questa visione conferma che i Sette Arcangeli non appartengono ad un solo coro, ma governano l’intera struttura attraverso ruoli “istituzionali”.

Keratea 2021: L’Epifania del Tassiarca Lavrioti

Dalle sabbie dell’antichità, il potere del Comandante si manifesta con una forza rinnovata nel cuore della modernità. A Keratea, in Attica, presso la Chiesa di San Giuda Taddeo, la Gerarchia Celeste ha smesso di essere un trattato teologico per farsi presenza fisica, tangibile e dirompente.

A partire dal 15 Aprile 2021, le cronache greche hanno iniziato a narrare un evento che ha scosso le fondamenta della spiritualità ortodossa contemporanea. Michele ha scelto questo santuario, dedicato all’apostolo dei casi disperati, per stabilire la sua “sede diplomatica” nel mondo. Non è stata un’ispirazione silenziosa, ma una rivendicazione di autorità inequivocabile.

L’Arcangelo si è manifestato materialmente, parlando a sacerdoti e fedeli con una voce che portava in sé il tuono del comando e la dolcezza della Provvidenza.

«Εδώ θέλω να είναι η θέση μου» (“Qui voglio che sia la mia posizione”), dichiarò il Tassiarca, aggiungendo un dettaglio che ricollega la sua presenza all’intera struttura del Cielo: «σύντομα και τα εννέα τάγματα» (“e presto anche i nove ordini angelici”).

Per suggellare questo atto di residenza spirituale, Michele compì un gesto di una “umanità” sconvolgente: afferrò una sedia e si sedette. Non fu un passaggio fugace, ma l’affermazione di una cattedra. In quel punto esatto, dove l’invisibile ha toccato il legno e la terra, è stata poi realizzata la sua agiografia.

Poco dopo, il prodigio supremo: l’icona dell’Arcangelo ha aperto gli occhi, un grado di manifestazione che supera persino la lacrimazione miracolosa.

Oggi, la costruzione prodigiosa della “Porta degli Arcangeli” all’interno della chiesa funge da soglia perenne. Chi attraversa quel portale non entra solo in un edificio, ma entra nell’istituzinoe del Comandante, dove la Gerarchia Celeste si fa vicina, protettrice e operante.

Gerarchia Celeste: Istituzioni della Presenza Divina (La Prima Gerarchia)

La Gerarchia Celeste

Questi sono i tre “luoghi” o stati di coscienza più elevati, non orientati all’azione esterna ma alla relazione diretta con la Fonte. Sono le camere più interne del palazzo celeste, dove i Sette si recano per attingere direttamente all’essenza di Dio.

1. “Ministero” dei Serafini: La Camera Ardente dell’Amore

Funzione di Serafino (Amore Ardente e Adorazione): In questo ruolo, gli Arcangeli sono puro amore e preghieraMi

Questa non è tanto un’istituzione operativa, quanto lo stato più sublime e puro dell’essere. È il “Sancta Sanctorum” cosmico. Quando i Sette Arcangeli “entrano” in questa funzione, cessano ogni altra attività. Essi depongono le loro identità individuali e i loro compiti specifici per diventare un’unica, indivisa fiamma di amore e adorazione. Qui, non “fanno” nulla; semplicemente “sono”, in un atto di comunione così totale da diventare essi stessi l’amore bruciante che contempla Dio. È lo stato di pura esistenza divina.

Al vertice supremo si trovano i Serafini, il cui nome ebraico (seraphim) significa “gli ardenti”, “i brucianti”. Essi sono puro fuoco d’amore, esseri di luce incandescente che circondano il trono di Dio. Il profeta Isaia li descrive con sei ali: con due si velano il volto di fronte alla maestà insostenibile del Creatore, con due si coprono i piedi in segno di perenne umiltà e con due volano, cantando senza sosta “Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti”. I Serafini non sono mediatori per l’uomo, ma sono la fiamma stessa dell’amore divino che sostiene e vivifica l’intero creato.

2. “Ministero” dei Cherubini: L’Accademia della Sapienza

Funzione di Cherubino (Sapienza e Illuminazione): Come Cherubini, 4 dei Sette (Michele, Gabriele, Raffaele ed Uriele) contemplano e custodiscono la sapienza divina.

Questa è la biblioteca cosmica, l’archivio della Mente Divina dove sono custoditi i progetti della creazione, le leggi universali e la conoscenza di ogni cosa passata, presente e futura. Gli Arcangeli si recano qui per “consultare” il piano divino, per comprendere il “perché” dietro ogni missione. Quando agiscono rivestiti del ruolo di Cherubini, le loro azioni non sono solo potenti, ma intrise di una sapienza e di una preveggenza assolute. Da qui attingono la conoscenza per guidare il cosmo con infallibile saggezza.

Subito al di sotto dei Serafini vi sono i Cherubini, il cui nome (keruvim) è associato alla “pienezza della conoscenza” e alla “sapienza”. Se i Serafini sono la fiamma dell’amore, i Cherubini sono la luce della sapienza divina. Sono i custodi della conoscenza di Dio e della Sua provvidenza. Nella Genesi, sono posti a guardia dell’Eden con una spada fiammeggiante, mentre in Ezechiele sono descritti come esseri tetramorfi (con volti di uomo, leone, bue e aquila), a simboleggiare l’onniscenza divina che si estende su tutto. Essi contemplano l’ordine perfetto del piano divino e ne custodiscono i misteri.

3. “Ministero” dei Troni: La Corte Suprema della Stabilità

Funzione di Trono (Stabilità della Giustizia Divina): In questo ruolo, gli Arcangeli diventano i portatori della giustizia e del giudizio di Dio. AGISCONO.

Questa istituzione rappresenta la base stessa della realtà, il fondamento della Legge Divina e della giustizia cosmica. È la Corte Suprema da cui emana il giudizio che mantiene l’universo in ordine e stabilità. Quando i Sette Arcangeli operano da questa “Corte”, non sono più semplici esecutori, ma diventano essi stessi l’incarnazione vivente della Legge. Un decreto emesso con l’autorità dei Troni è immutabile, una sentenza che si inscrive nella struttura stessa della creazione.

A chiudere la prima gerarchia sono i Troni. Il loro nome non indica un oggetto, ma il loro stesso essere: sono i “seggi viventi di Dio”. Incarnano la giustizia, la stabilità e la maestà del giudizio divino. Pur essendo sublimi, la loro essenza è l’umiltà, poiché ricevono direttamente la luce della giustizia di Dio e la trasmettono con stabilità immutabile. Rappresentano la solidità del trono di Dio e la Sua volontà che si fa ordine e giudizio giusto per l’universo.

Gerarchia Celeste: Istituzioni del Governo Cosmico (La Seconda Gerarchia)

Questi sono i tre “ministeri” esecutivi attraverso cui i Sette Arcangeli amministrano attivamente la creazione, traducendo la volontà divina in azione universale.

4. “Ministero” delle Dominazioni: Il Direttorato Centrale

Funzione di Dominazione (Autorità e Guida): Come Dominazioni, essi governano e impartiscono ordini agli altri Angeli.

Questa è la sala del consiglio, il centro di comando strategico del Cielo. È qui che i piani divini, contemplati nell’Accademia dei Cherubini, vengono trasformati in direttive operative per l’intero universo. Quando i Sette Arcangeli assumono la funzione di Dominazioni, agiscono come un consiglio di governatori celesti. Essi impartiscono ordini agli altri Angeli.

Le Dominazioni aprono la seconda triade. Il loro nome, dal latino dominatio (“signoria”), indica la loro funzione: manifestare l’autorità benevola e la maestà di Dio. Esse regolano i compiti degli angeli inferiori, agendo come supervisori celesti che trasmettono i comandi ricevuti dall’alto. Il loro dominio non è dispotico, ma è un’espressione di libertà suprema che deriva dalla perfetta sottomissione a Dio. Sono i “manager” divini che assicurano l’esecuzione ordinata della volontà celeste.

5. “Ministero” delle Virtù: L’Arsenale della Potenza Creatrice

Funzione di Virtù (Potenza e Miracoli): In questo ruolo, manifestano la forza miracolosa di Dio.
Realizzano i miracoli e sostengono le leggi della natura.

Questa è la “centrale energetica” del Cielo, la fonte del potere divino che interagisce direttamente con le leggi del mondo fisico. È l’arsenale da cui viene attinta la forza per compiere i miracoli e tutti gli atti che trascendono la natura. I Sette Arcangeli si recano qui per “armarsi” della potenza necessaria a modificare la realtà materiale. Quando agiscono come Virtù, diventano i canali diretti di questa forza prodigiosa, capaci di alterare il corso degli eventi.

Il nome di questo coro deriva dal latino virtus, che significa “forza”, “potenza”. Le Virtù sono gli spiriti della forza cosmica e del movimento. A loro è affidato il controllo delle leggi naturali e sono gli esecutori dei miracoli e dei prodigi. Quando la volontà divina sospende le leggi della fisica, è attraverso l’azione delle Virtù che ciò avviene. Governano gli elementi, i cieli e le stagioni, infondendo coraggio e perseveranza nelle anime che lottano per il bene. Simboleggiano l’infinita potenza di Dio che opera attivamente nel mondo materiale.

6. “Ministero” delle Potestà: La Guarnigione di Confine

Funzione di Potestà (Difesa e Combattimento Spirituale): Come Potestà, sono i guerrieri che respingono le forze del male.

Questa istituzione è la frontiera difensiva del cosmo, il bastione eretto a protezione dell’ordine contro le forze del caos e della disgregazione. È una guarnigione perennemente vigile. Assumendo il ruolo di Potestà, i Sette Arcangeli diventano le sentinelle e i protettori dell’equilibrio universale. La loro funzione qui è puramente difensiva e contenitiva: mantengono i confini spirituali e respingono ogni influenza che possa minacciare l’integrità del creato.

Le Potestà chiudono la seconda gerarchia. Dal latino potestas (“potere”), sono i guerrieri celesti, i custodi dell’ordine cosmico. La loro missione principale è combattere le forze spirituali del male, contenendo l’influenza demoniaca e proteggendo la creazione dal caos. Agiscono come una barriera difensiva che mantiene l’equilibrio tra le forze spirituali e protegge la storia umana dalle insidie delle tenebre. Rappresentano la potenza ordinatrice di Dio che pone un limite al disordine e al male.

Gerarchia Celeste: Istituzioni del Ministero Terreno (La Terza Gerarchia)

Questi sono gli uffici della Gerarchia Celeste che si occupano specificamente della sfera umana, dal livello collettivo a quello più intimo e personale.

7. “Ministero” dei Principati: Il Ministero degli “Esteri”

Funzione di Principato (Protezione delle Comunità): In questo ruolo, proteggono, ispirano e guidano le collettività umane.

Questo è l’equivalente celeste di un ministero degli esteri, che si occupa delle relazioni con il piano umano a livello macroscopico. La sua giurisdizione copre le nazioni, le culture, le epoche storiche e le grandi correnti di pensiero. Quando i Sette operano da questo “Ministero”, la loro azione è sottile e vasta. Essi agiscono come reggenti invisibili, ispirando i leader, guidando lo sviluppo delle civiltà e orientando la storia umana affinché, nel lungo periodo, si allinei al disegno divino.

I Principati sono i protettori delle nazioni, dei regni e di tutte le grandi comunità umane. Vegliano sul destino dei popoli, ispirando i governanti a decisioni giuste e guidando la storia collettiva verso il compimento del piano divino. Il loro influsso si estende anche alle grandi correnti di pensiero, all’arte e alla scienza, elevando la cultura umana. Sono i “principi” celesti che amministrano i domini terreni sotto l’autorità di Dio.

8. “Ministero” degli Arcangeli: L’Ambasciata dei Grandi Annunci

Funzione di Arcangelo (Grande Messaggero): Questo è il loro ruolo più noto e diretto, dove agiscono come portavoce divini per eventi di portata universale. Quando gli Arcaneli si recano in questa “Ambasciata”, non si occupano di governi o nazioni, ma portano messaggi che cambiano il corso della storia e della salvezza per l’intera umanità. La loro voce, in questa funzione, è la voce stessa di Dio che si rivolge al creato per rivelare i suoi più grandi misteri.

9. “Ministero” degli Angeli: Il Segretariato per gli Affari Individuali

Funzione di Angelo (Custode Personale e Mansioni Comuni): Questa è l’istituzione più vicina e intima all’umanità. È il “segretariato” a cui ogni singola anima può rivolgersi. Quando i Sette operano da qui, la loro immensa coscienza si manifesta in innumerevoli raggi di luce, ognuno dedicato a un singolo individuo. Svolgono le “mansioni comuni” della provvidenza: ispirare un buon pensiero, offrire protezione in un momento di pericolo, guidare le scelte quotidiane. In questo ruolo, agiscono come Angeli Custodi, manifestando la cura personale e costante di Dio per ogni sua creatura.

N.B.
Ovviamente esistono anche Angeli “““semplici”””.
Però allo stesso modo anche i 7 operano come custodi