Arcangeli, Angeli, Vigilanti e Nefilim sono trattati dettagliatamente ne “Il Libro di Enoch” (noto anche come 1 Enoch). Si tratta di un testo apocrifo giudaico, datato tra il III e il I secolo a.C., che offre una visione affascinante su queste creature e sul loro ruolo nella cosmologia e nella storia divina. È una delle fonti più ricche ed influenti per comprendere le tradizioni angelologiche al di fuori della Bibbia canonica. Forniremo un’analisi approfondita basata esclusivamente su “Il Libro di Enoch“, distinguendo i vari tipi di esseri celesti e i loro ruoli.
Contesto generale del Libro di Enoch
Il Libro di Enoch è attribuito a Enoch, il patriarca antidiluviano di Genesi 5:21-24, che “camminò con Dio e non fu più, perché Dio lo prese”. Il testo si compone di cinque sezioni principali, ma le parti più rilevanti per gli angeli sono:
- Il Libro dei Vigilanti (capitoli 1-36): Narra la caduta degli angeli ribelli, i Vigilanti, e le loro interazioni con l’umanità.
- Il Libro delle Parabole (capitoli 37-71): Introduce figure celesti come il “Figlio dell’Uomo” e gli arcangeli.
- Il Libro Astronomico (capitoli 72-82): Descrive angeli che regolano i fenomeni celesti.
Il testo riflette una visione teologica in cui gli angeli hanno un ruolo attivo nel mondo, sia come servi di Dio sia come trasgressori, e si intreccia con miti cosmici e speculazioni escatologiche.
Gli angeli nel Libro di Enoch

Nel Libro di Enoch, gli angeli sono esseri spirituali creati da Dio, preesistenti all’umanità e alla Terra materiale. Sono organizzati in gerarchie e hanno funzioni specifiche, ma non tutti rimangono fedeli al loro Creatore. Il testo distingue tra angeli fedeli (inclusi gli arcangeli) e angeli ribelli (i Vigilanti).
Angeli fedeli
Gli angeli fedeli servono Dio e svolgono compiti come messaggeri, custodi dell’ordine cosmico e esecutori della Sua volontà. Tra questi spiccano gli arcangeli, un gruppo elitario con nomi e ruoli definiti.
Angeli ribelli: i Vigilanti
I Vigilanti (‘Irin in aramaico, “coloro che vegliano”) sono una categoria specifica di angeli che, pur essendo stati creati per sorvegliare l’umanità, si ribellano a Dio. La loro caduta è il fulcro del Libro dei Vigilanti (capitoli 6-11).
Gli Arcangeli nel Libro di Enoch

Il Libro di Enoch nomina sette arcangeli principali, noti come “i santi angeli che vegliano” (Enoch 20:1-8). Sono figure di alto rango, incaricate di compiti cruciali per conto di Dio, specialmente in relazione alla punizione dei Vigilanti e alla salvezza dell’umanità. Ecco chi sono e cosa fanno secondo il testo:
Uriele (“Luce di Dio”)
- Ruolo: Custode delle stelle e dei fenomeni celesti. In Enoch 19:1 e 21:5, guida Enoch nei cieli per mostrargli i luoghi di punizione degli angeli caduti. In Enoch 72-82 (Libro Astronomico), sovrintende ai movimenti del sole, della luna e delle stelle.
- Compito specifico: Rivela a Enoch l’ordine cosmico e il destino dei ribelli.
Raffaele (“Dio guarisce”)
- Ruolo: Guaritore e protettore. In Enoch 10:7, Dio lo incarica di guarire la Terra dalle devastazioni causate dai Nefilim e di legare Azazel, uno dei capi dei Vigilanti, gettandolo in un abisso di tenebre fino al giorno del giudizio (Enoch 10:4-6).
- Compito specifico: Ripristinare l’equilibrio dopo la corruzione dei Vigilanti.
Raguel (“Amico di Dio”)
- Ruolo: Esecutore della giustizia divina contro gli angeli ribelli. In Enoch 20:4, è descritto come colui che “prende vendetta sugli astri luminosi” (i Vigilanti caduti).
- Compito specifico: Punire i trasgressori celesti.
Michele (“Chi è come Dio?”)
- Ruolo: Capo delle schiere celesti e protettore dell’umanità. In Enoch 10:11-12, Dio lo manda a imprigionare Semeyaza e gli altri Vigilanti sotto la Terra per settanta generazioni, fino al giudizio finale. È anche incaricato di distruggere i Nefilim.
- Compito specifico: Esecutore principale della punizione divina e guida di Enoch in alcune visioni (Enoch 24-25).
Saraqael (o Zerachiel, “Comando di Dio”)
- Ruolo: Sorveglia gli spiriti degli uomini che peccano. In Enoch 20:6, è associato alla supervisione delle anime umane.
- Compito specifico: Controllare il comportamento morale dell’umanità.
Gabriele (“Forza di Dio”)
- Ruolo: Messaggero e guerriero. In Enoch 10:9-10, Dio lo invia a distruggere i figli dei Vigilanti (i Nefilim), incitando guerre tra loro per eliminarli.
- Compito specifico: Annientare la progenie ibrida dei ribelli.
Remiel (“Misericordia di Dio”)
- Ruolo: Guida delle anime dei giusti. In Enoch 20:8, è associato alla resurrezione e alla cura dei fedeli.
- Compito specifico: Accompagnare i giusti nel loro destino eterno.
Questi sette arcangeli sono descritti come “coloro che stanno davanti al trono della Gloria” (Enoch 9:1), un gruppo scelto che intercede per l’umanità e agisce contro la ribellione celeste.
I Vigilanti: gli angeli caduti

I Vigilanti sono il cuore narrativo del Libro dei Vigilanti. Ecco cosa sappiamo su di loro:
- Origine e numero: Sono 200 angeli che, sotto la guida di Semeyaza (o Samyaza), decidono di scendere sulla Terra (sul Monte Hermon) per unirsi alle donne umane (Enoch 6:1-6). Tra i loro capi ci sono anche Azazel, Amazarak, Baraqel e altri (Enoch 6:7 elenca 20 capi).
- Motivazione: Giurano un patto reciproco per compiere questo atto, spinti dal desiderio per le “figlie degli uomini” (Enoch 6:2-5).
- Peccati:
- Unione con le donne: Generano i Nefilim, una razza ibrida di giganti (Enoch 7:1-2).
- Insegnamenti proibiti: Azazel insegna agli uomini a forgiare armi, gioielli e cosmetici, corrompendo la loro moralità (Enoch 8:1). Altri Vigilanti insegnano magia, astrologia e altre arti occulte (Enoch 8:3).
- Conseguenze: La Terra si corrompe a causa della violenza dei Nefilim, che divorano uomini e animali (Enoch 7:3-5). Gli uomini gridano a Dio, e gli arcangeli intercedono (Enoch 9).
- Punizione: Dio ordina agli arcangeli di intervenire:
- Michele lega Semeyaza e i Vigilanti, imprigionandoli sotto la Terra fino al giudizio (Enoch 10:11-12).
- Raffaele lega Azazel in un abisso oscuro (Enoch 10:4-6).
- Gabriele distrugge i Nefilim (Enoch 10:9).
I Nefilim: i figli dei Vigilanti
- Descrizione: I Nefilim, secondo il Libro di Enoch, sono i figli generati dall’unione proibita tra i Vigilanti, angeli caduti noti anche come “Figli di Dio”, e le donne umane. Vengono descritti come giganti di straordinaria statura, alti “trecento cubiti” (circa 135 metri), una misura che appare come un’iperbole simbolica per sottolinearne la natura sovrumana e spaventosa (Enoch 7:2).
- Carattere: I Nefilim si distinguono per la loro natura violenta e insaziabile. Inizialmente consumano tutte le risorse disponibili sulla Terra, divorando raccolti, animali e ogni forma di sostentamento umano. Quando queste scorte si esauriscono, la loro fame li spinge a rivolgere la loro ferocia contro gli stessi uomini e gli animali, seminando distruzione e caos (Enoch 7:3-5).
- Destino: Dio, vedendo la corruzione portata dai Nefilim, decreta la loro fine. L’arcangelo Gabriele viene incaricato di istigare guerre fratricide tra di loro, riducendone il numero, mentre il Diluvio universale completa la loro distruzione fisica (Enoch 10:9-10). Tuttavia, a causa della loro origine ibrida – parte divina e parte umana – le loro anime non trovano pace: si trasformano in spiriti maligni, condannati a vagare sulla Terra, tormentando l’umanità fino alla fine dei tempi (Enoch 15:8-12).
Cosmologia e ruolo degli angeli
- Ordine celeste: Gli angeli fedeli, inclusi gli arcangeli, regolano l’universo. Uriele, ad esempio, sovrintende ai corpi celesti (Enoch 72-82), mentre altri angeli minori controllano venti, fiumi e stagioni.
- Ribellione e punizione: La caduta dei Vigilanti è vista come una trasgressione cosmica che richiede l’intervento degli arcangeli per ristabilire l’ordine divino.
- Spiriti maligni: Dopo la morte dei Nefilim, i loro spiriti diventano demoni, causa di mali e possessioni (Enoch 15:8-12), distinguendoli dagli angeli caduti, che rimangono imprigionati.
Figure aggiuntive
- Il “Figlio dell’Uomo”: Nei Parabole (Enoch 37-71), appare una figura messianica, associata agli arcangeli, che giudicherà i peccatori e i ribelli. Alcuni lo identificano con Enoch stesso, trasformato in un essere celeste (Enoch 71:14).
- Satana e angeli caduti: Il Libro di Enoch non menziona “Satana” come figura distinta, ma Azazel e Semeyaza assumono ruoli simili come capi della ribellione.
Nel Libro di Enoch, gli arcangeli (Uriele, Raffaele, Raguel, Michele, Saraqael, Gabriele e Remiel) sono i fedeli servitori di Dio, incaricati di punire i Vigilanti e proteggere l’umanità. I Vigilanti, angeli ribelli guidati da Semeyaza e Azazel, cadono per lussuria e orgoglio, generando i Nefilim, giganti distruttivi i cui spiriti diventano demoni. Il testo offre una visione complessa e mitologica del mondo celeste, con una chiara distinzione tra ordine divino e caos introdotto dalla ribellione angelica.
Michele Arcangelo nel Libro di Enoch

Un guerriero celeste, guida e protettore: scopriamo il ruolo di Michele nel misterioso Libro di Enoch, un testo apocrifo che ci svela una visione epica del mondo degli angeli.
Chi è Michele nel Libro di Enoch?
Nel Libro di Enoch, un antico testo giudaico datato tra il III e il I secolo a.C., Michele Arcangelo emerge come una figura di straordinaria potenza e autorità. Conosciuto come “Chi è come Dio?” (il significato del suo nome in ebraico), Michele è il capo delle schiere celesti, un arcangelo di prim’ordine tra i sette “santi angeli che vegliano” (Enoch 20:1-8). Il suo ruolo non è solo quello di messaggero, ma di esecutore della volontà divina, protettore dell’umanità e guida spirituale in un mondo sconvolto dalla ribellione angelica.
Attribuito al patriarca Enoch, il bisnonno di Noè che “camminò con Dio” (Genesi 5:24), il Libro di Enoch ci presenta Michele come un pilastro dell’ordine celeste, incaricato di missioni cruciali che vanno dalla punizione dei trasgressori alla rivelazione dei misteri divini.
Il guerriero contro i Vigilanti
Il momento più epico di Michele nel Libro di Enoch si trova nel Libro dei Vigilanti (capitoli 1-36), dove affronta la ribellione dei Vigilanti, 200 angeli che, guidati da Semeyaza, decidono di scendere sulla Terra per unirsi alle donne umane (Enoch 6:1-6). Questa trasgressione scatena il caos: i Vigilanti generano i Nefilim, giganti violenti che devastano la Terra, mentre insegnano agli uomini arti proibite, come la forgiatura delle armi e la magia (Enoch 8:1-3).
Quando l’umanità, oppressa, grida a Dio per aiuto (Enoch 9:2-3), Michele è tra gli arcangeli che intercedono davanti al trono divino. In Enoch 10:11-12, Dio gli affida una missione decisiva: imprigionare Semeyaza e i Vigilanti. Con autorità incrollabile, Michele lega questi angeli ribelli e li confina “sotto la Terra, nelle valli oscure”, dove rimarranno per settanta generazioni fino al giorno del giudizio finale. Questo atto non è solo una punizione, ma un ripristino dell’ordine cosmico, con Michele come baluardo contro il caos.
Inoltre, Michele è incaricato di distruggere i Nefilim, i figli ibridi dei Vigilanti, anche se il compito di scatenare guerre fratricide tra loro è assegnato a Gabriele (Enoch 10:9). Tuttavia, il suo ruolo di supervisore e protettore è implicito: senza l’intervento di Michele, la ribellione avrebbe continuato a corrompere la creazione.
La guida di Enoch
Michele non è solo un guerriero, ma anche una guida spirituale. In diverse visioni, accompagna Enoch attraverso i misteri celesti, rivelandogli i segreti del cielo e della Terra. In Enoch 24-25, Michele conduce Enoch su una montagna sacra, mostrandogli l’albero della vita e spiegandogli il suo significato escatologico: un simbolo della futura redenzione, riservato ai giusti dopo il giudizio. Qui, Michele si rivolge a Enoch con autorità e saggezza, dicendo: “Questo monte alto che hai visto… sarà il trono dove siederà il Grande Santo” (Enoch 25:3).
Questo ruolo di guida sottolinea la vicinanza di Michele sia a Dio che all’umanità, un ponte tra il divino e il mortale, che illumina Enoch sui destini ultimi del mondo.
Il protettore dell’umanità
Come uno dei sette arcangeli elencati in Enoch 20:1-8, Michele è descritto come il protettore dell’umanità. In Enoch 20:5, il suo nome appare accanto a quelli di Uriele, Raffaele, Raguel, Saraqael, Gabriele e Remiel, ma il suo compito di contrastare i Vigilanti lo rende una figura centrale. Mentre Raffaele guarisce la Terra (Enoch 10:7) e Gabriele elimina i Nefilim (Enoch 10:9), Michele si distingue come il capo delle schiere celesti, colui che esegue il comando più difficile: imprigionare i ribelli e porre fine alla loro influenza.
Il testo lo presenta anche come un intercessore: in Enoch 9:1-4, insieme agli altri arcangeli, Michele osserva il dolore dell’umanità e porta le sue suppliche a Dio, dimostrando una compassione che si affianca alla sua forza guerriera.
Significato di Michele nel Libro di Enoch

Michele nel Libro di Enoch non è un semplice messaggero, ma un simbolo di giustizia, potenza e fedeltà a Dio. La sua lotta contro i Vigilanti prefigura il suo ruolo tradizionale di avversario del male, come lo vediamo nell’Apocalisse (12:7), dove combatte il drago. Nel contesto di *1 Enoch*, però, la sua azione è più primordiale: egli ristabilisce l’equilibrio in un mondo sconvolto dalla corruzione celeste, agendo come il braccio destro di Dio in un’epoca mitica e caotica.
Il testo non menziona “Satana” esplicitamente, ma Semeyaza e Azazel, i capi dei Vigilanti, assumono ruoli simili a quelli di figure demoniache. Michele, opponendosi a loro, diventa il guerriero che protegge l’ordine divino e l’umanità da queste forze ribelli.
Nel Libro di Enoch, Michele Arcangelo è molto più di un nome: è il custode della giustizia divina, il guerriero che imprigiona i Vigilanti, il distruttore del caos generato dai Nefilim e la guida che rivela a Enoch i misteri del cosmo. La sua figura unisce forza e compassione, potenza e saggezza, rendendolo un protagonista indiscusso di questa narrazione apocrifa. Per chi cerca di comprendere la profondità di Michele, il Libro di Enoch offre una visione unica e affascinante di un arcangelo che combatte per l’umanità e per l’ordine di Dio.