San Michele Arcangelo, noto come Mikha’el (מִיכָאֵל,Chi è come Dio?) nel Cristianesimo ed Ebraismo e come Mīkāʾīl nell’Islam, è una figura centrale nelle tradizioni monoteiste. Se nei testi canonici (Tanakh, Nuovo Testamento, Corano) il suo ruolo è delineato in modo essenziale, gli apocrifi ebraici, cristiani e islamici lo amplificano, presentandolo come guerriero celeste, intercessore divino e dispensatore di misericordia. Questo documento esplora le sue menzioni nei principali testi apocrifi delle tre fedi, offrendo contesti storici, citazioni rappresentative e significati teologici, con riferimenti a fonti autorevoli.

Ebraismo: Michele nei Testi Apocrifi Giudaici

Nell’Ebraismo, Michele emerge come figura prominente nei testi apocrifi e pseudepigrafi del Secondo Tempio (200 a.C. – 100 d.C.), espandendo il suo ruolo rispetto alle menzioni canoniche (Daniele 10:13, 10:21, 12:1).

Libro di Enoch (1 Enoch)

Contesto: Testo fondamentale della tradizione enochica, datato tra il III e il I secolo a.C., parte degli apocrifi ebraici e cristiani (canonico solo nella Chiesa Etiope Tewahedo).

Ruolo: Uno dei sette arcangeli principali, guida, intercessore e punitore dei Vigilanti.

Citazioni Principali:

  • Contesto: Dio incarica Michele di punire i Vigilanti corrotti.
    1 Enoch 10:11-12: “E al Signore disse a Michele: ‘Vai, lega Semjaza e i suoi associati… e rinchiudili sotto la terra per settanta generazioni.’”

  • Contesto: Michele è elencato tra gli arcangeli con una posizione elevata.
    1 Enoch 20:5: “Michele, uno dei santi angeli, posto sopra il meglio dell’umanità e sul caos.”

  • Contesto: Michele guida Enoch in una visione del trono divino.
    1 Enoch 24:6: Michele accompagna Enoch in una visione celeste, mostrandogli il trono di Dio.

  • Contesto: Michele guida Enoch alla rivelazione di segreti divini.
    1 Enoch 71:3: “E l’angelo Michele, [uno degli arcangeli] mi afferrò per la mano destra, mi sollevò e mi condusse in tutti i segreti e mi mostrò tutti i segreti della giustizia.”

Significato: Agente della giustizia divina e protettore dell’umanità.

Importanza: Testo fondamentale per l’angelologia ebraica e cristiana.

Fonti: Traduzioni di R.H. Charles (1917); J.T. Milik, The Books of Enoch (1976).

Rilevanza nelle Diverse Fedi:
Ebraismo: Rilevanza storica (spec. Secondo Tempio), influenza mistica; non canonico.
Cristianesimo: Canonico per Chiese Etiope ed Eritrea Tewahedo; citato nel Nuovo Testamento, influente storicamente; apocrifo per altre Chiese.


Libro dei Segreti di Enoch (2 Enoch)

Contesto: Testo apocrifo slavo del I-II secolo d.C., basato su tradizioni ebraiche ma adottato dai cristiani.

Ruolo: Guida Enoch nei cieli e lo prepara alla trasformazione in Metatron (in alcune versioni).

Citazioni Principali:

  • 2 Enoch 22:6 (versione lunga):
    “E Michele, il più grande arcangelo del Signore, mi portò alla presenza del Signore. E il Signore disse ai suoi servi… ‘Lasciate che Enoch si unisca e stia davanti al mio volto per sempre.’ E i gloriosi del Signore si inchinarono e dissero: ‘Che Enoch si sottometta secondo la tua parola, o Signore!’ E Michele, l’arcangelo, mi prese per mano e mi condusse fuori, e mi unse con l’olio santo, e divenni come uno dei gloriosi.”
  • 2 Enoch 21:1–3 – Michele conduce Enoch al settimo cielo(versione lunga):
    “E i gloriosi mi presero e mi posero nel settimo cielo, e vidi lì una luce grandissima e tutte le forze ignee degli angeli incorporei… E Michele, il grande arcangelo, era con me, e mi mostrò il luogo della gloria del Signore.”
  • 2 Enoch 20:1–2: “E Michele, il grande arcangelo, era tra loro, e mi mostrò le meraviglie di quel cielo.”

Ruolo: Guida celeste, mostra a Enoch le meraviglie del sesto cielo.
Contesto: Viaggio nel sesto cielo.


Significato: Iniziatore mistico.

Importanza: Conosciuto nelle Chiese slave e orientali.

Fonti: F.I. Andersen, The Old Testament Pseudepigrapha (1983), vol. 1.

Rilevanza nelle Diverse Fedi:
Ebraismo: Letteratura apocalittica/mistica; non canonico.
Cristianesimo: Influenza in alcune tradizioni (spec. Slave); non canonico.


3 Enoch (Sefer Hekhalot)

Contesto: Testo mistico ebraico del III-VI secolo d.C., parte della tradizione Merkavah, noto anche come “Libro dei Palazzi”. Espansione di 1 Enoch, attribuito a Rabbi Ishmael.

Ruolo: Uno degli arcangeli principali, guida Enoch (trasformato in Metatron) nei cieli e intercede per Israele.

Citazioni Principali:

  • Contesto: Michele introduce Enoch (ora Metatron) alla presenza divina.
    3 Enoch 17:1-3: “Sette (sono i) principi, i grandi, i belli, i venerati, i meravigliosi e gli onorati che sono costituiti sopra i sette cieli. E questi sono: MIKAEL, GABRIEL, SHATQIEL, SHACHAQIEL, BAKARIEL, BADARIEL, PACHRIEL.”

  • Contesto: Michele intercede in preghiera per la salvezza di Israele.
    3 Enoch 44:10: “E subito Michele, il principe d’Israele, gridò e pianse a gran voce e disse (Salmo 10:1): «Perché te ne stai lontano, Signore?».”

Significato: Protettore nazionale e figura celeste di spicco.

Importanza: Fondamentale nella mistica ebraica, noto tra cabalisti.

Fonti: Traduzione di P. Alexander, 3 Enoch or the Hebrew Book of Enoch (1973); J. Dan, Jewish Mysticism (1998).

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Ebraismo: Fondamentale per misticismo Merkavah; non canonico biblicamente.

Apocalisse di Mosè (o Vita di Adamo ed Eva)

Contesto: Testo apocrifo ebraico, databile al I secolo a.C.-I d.C., narra eventi post-Eden.

Ruolo: Principale arcangelo incaricato da Dio per gestire la morte e la sepoltura di Adamo.

Citazioni Principali:

  • Capitolo XIII : “inviò l’arcangelo Michele che parlò a Seth: ‘Seth, uomo di Dio, non stancarti con preghiere e suppliche riguardo all’albero che stilla olio per ungere tuo padre Adamo. Poiché non sarà tuo ora, ma alla fine dei tempi.'” (Adamo chiede a Seth di prendere l’olio. Eva e Seth incontrano una bestia prima che appaia Michele.)   
  • Capitolo 3, versetto 2 : “E Dio disse all’arcangelo Michele: ‘Di’ ad Adamo: ‘Non rivelare il mistero che conosci a Caino tuo figlio, poiché egli è un figlio dell’ira. Ma non essere triste, perché ti darò un altro figlio al suo posto; egli ti mostrerà tutto ciò che dovrai fare. Non dirgli nulla.'” (Questo avviene dopo che Caino uccide Abele.)   

  • Versione Slava : “Poi l’Arcangelo Michele venne da Adamo e gli disse: ‘O Adamo, Adamo, non turbarti, non parlare di questo e non portare Caino nel tuo cuore.'” (Dopo la morte di Abele.)

  • Versione Slava : “E il Signore parlò all’arcangelo Michele: ‘Ammonisci Adamo: ‘Non devi dire nulla a tuo figlio Caino riguardo a questa faccenda, e non turbarti per questo, ma tienilo nel tuo cuore.”” (Dopo la morte di Abele.)

  • Versione Slava : “E Dio inviò il suo Arcangelo Michele che parlò a Seth: ‘Uomo di Dio, torna da tuo padre, poiché il giorno della sua morte si avvicina e non c’è cura per lui.’ E gli diede tre rami (dall’albero a causa del quale fu espulso): dall’abete rosso, dal cedro e dal cipresso.” (Quando Adamo è vicino alla morte.)   

  • Versione Latina, xiv 1 (Ribellione di Satana) : Questo testo si riferisce a Satana.
    “Quando Dio soffiò in te l’alito di vita e il tuo volto e la tua somiglianza furono fatti a immagine di Dio, anche Michele ti portò e ci fece adorarti alla presenza di Dio; e Dio Signore disse: Ecco Adamo. Ti ho fatto a nostra immagine e somiglianza. ‘ E Michele uscì e chiamò tutti gli angeli dicendo: ‘Adorate l’immagine di Dio come il Signore Dio ha comandato.’ E Michele stesso adorò per primo; poi mi chiamò e disse: ‘Adora l’immagine di Dio. il Signore.’ E io risposi: ‘Non ho bisogno di adorare Adamo.’ E poiché Michele continuava a esortarmi ad adorare, gli dissi: ‘Perché mi esorti? Non adorerò un essere inferiore e più giovane di me. Io sono il suo anziano nella Creazione, prima che fosse fatto io ero già fatto. È suo dovere adorarmi.'”  
  • Versione Latina, xxi 1 : “Ed ecco, vennero dodici angeli e due ‘virtù’, che stavano a destra e a sinistra. di Eva; e Michele stava a destra; e le accarezzò il viso fino al petto e disse a Eva: ‘Benedetta sei tu, Eva, per amore di Adamo. Poiché le sue preghiere e intercessioni sono grandi, sono stato mandato affinché tu possa ricevere il nostro aiuto. Alzati ora, e…”   
  • Apocalisse di Mosè/GLAE 38-42, 40.1-2 : “Secondo questo libro apocrifo, Dio incaricò Michele, Gabriele, Uriele e Raffaele di usare l’olio per preparare il corpo di Adamo per la sua sepoltura.”

Significato: Mediatore tra Dio e l’umanità, con ruolo escatologico.

Importanza: Testo influente nella tradizione ebraica e cristiana primitiva.

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Ebraismo: Letteratura del Secondo Tempio; non canonico.
  • Cristianesimo: Influente su letteratura paleocristiana/medievale; non canonico.

Testamento di Abramo

Contesto: Il Testamento di Abramo è un testo apocrifo ebraico (I-II d.C.) in due versioni (lunga e breve), che espande il racconto biblico della morte di Abramo. In un periodo di intensa riflessione sulla vita dopo la morte e il ruolo degli angeli, il testo si concentra sulla riluttanza di Abramo a morire e sull’intervento divino tramite l’arcangelo Michele. Michele agisce come messaggero di Dio per annunciare la morte, come “comandante in capo” che prende l’anima di Abramo (nella Recensione Breve) e, nella Recensione Lunga, come guida celeste che accompagna Abramo in una visione sull’operato degli uomini e discute con la Morte, evidenziando il suo ruolo autorevole nel passaggio all’aldilà. Il testo riflette le preoccupazioni escatologiche del tempo e il ruolo degli intermediari celesti nel piano divino.

Ruolo: Angelo mandato da Dio per preparare Abramo alla morte.

Citazioni Principali:

  • Contesto: Dio invia Michele per annunciare ad Abramo l’imminenza della sua morte.
    Testamento di Abramo Capitolo 1: “Anche su di lui, tuttavia, arrivò la comune, inesorabile, amara sorte della morte e la fine incerta della vita. Perciò il Signore DIO, chiamando il suo arcangelo Michele, gli disse: Scendi, capo Michele, da Abramo e parlagli della sua morte, affinché metta ordine nei suoi affari, perché io l’ho benedetto come le stelle del cielo e come la sabbia sulla riva del mare, ed egli ha in abbondanza una lunga vita e molti beni e sta diventando molto ricco. Oltre a tutti gli uomini, inoltre, è giusto in ogni bontà, ospitale e amorevole fino alla fine della sua vita; ma vai, arcangelo Michele, da Abramo, mio amato amico, e annunciagli la sua morte e assicuralo così: In questo momento te ne andrai da questo mondo vano, lascerai il corpo e andrai al tuo Signore tra i buoni.”

  • Contesto: Michele, in qualità di comandante celeste, comunica con Isacco, figlio di Abramo.
    Testamento di Abramo Capitolo 7: “E Isacco, rispondendo, cominciò a dire: “Ho visto, mio Signore, in questa notte il sole e la luna sopra la mia testa, che mi circondavano con i loro raggi e mi davano luce. Mentre guardavo questo e mi rallegravo, ho visto il cielo aprirsi, e un uomo portatore di luce discendere da esso, splendente più di sette soli. E quest’uomo simile al sole venne e tolse il sole dalla mia testa, e salì nei cieli da dove era venuto, ma io ero molto addolorato perché mi aveva tolto il sole. Dopo un po’, mentre ero ancora addolorato e turbato, vidi quest’uomo uscire dal cielo una seconda volta, e mi tolse anche la luna dal capo, e io piansi molto e invocai quell’uomo di luce e dissi: “Non togliermi, Signore, la mia gloria; abbi pietà di me e ascoltami, e se mi toglierai il sole, lasciami anche la luna. Egli disse: “Lascia che siano portati su al re di sopra, perché egli li vuole là”. Ed egli me li tolse, ma lasciò i raggi su di me. Il capo-capitano disse: “Ascolta, o giusto Abramo; il sole che tuo figlio ha visto sei tu suo padre, e la luna pure è Sara sua madre”. L’uomo portatore di luce che è disceso dal cielo, questo è colui che è stato mandato da DIO per prendere da te la tua anima giusta. E ora sappi, o onoratissimo Abramo, che in questo momento lascerai questa vita terrena e ti trasferirai a DIO”

  • Contesto: Michele interagisce tra Dio ed Abramo, evidenziando il suo ruolo di guida nel regno celeste.
    Testamento di Abramo Capitolo 9: Allora il capo-capitano tornò di nuovo indietro, si presentò davanti a DIO e gli raccontò tutto, dicendo: “Così dice il tuo amico Abramo, ho desiderato di vedere tutta la terra durante la mia vita prima di morire”. E l’Altissimo, udito ciò, comandò di nuovo al capo-capitano Michele e gli disse: “Prendi una nuvola di luce e gli angeli che hanno potere sui carri e scendi, prendi il giusto Abramo su un carro dei cherubini ed esaltalo nell’aria del cielo affinché possa vedere tutta la terra”

Significato: Messaggero divino e accompagnatore delle anime.

Importanza: Testo noto per il suo ruolo escatologico.

Fonti: J.H. Charlesworth, The Old Testament Pseudepigrapha (1983), vol. 1.

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Ebraismo: Letteratura del Secondo Tempio; non canonico.
  • Cristianesimo: Influente su pensiero paleocristiano; non canonico.

Rotoli del Mar Morto (Testi di Qumran)

Contesto: Frammenti apocrifi trovati a Qumran, come il “Rotolo della Guerra” (1QM).

Ruolo: Leader delle forze angeliche nella battaglia escatologica contro Belial.

Citazioni Principali:

  • 1QM 13:10: “…il Principe della Luce assisterà la sorte dei figli della luce. Colui che è stato designato a questo compito è responsabile di tutti i figli della giustizia e dirigerà i loro passi. E insieme a lui ci sarà l’angelo della verità.”
  • 1QM 17:7-8: “Poiché il Signore degli eserciti ha visitato i suoi eletti, e il regno di Michele sarà innalzato tra gli dèi, e il dominio di Israele su ogni carne”
  • 1QM (Regola della Guerra): Oggi è il tempo stabilito da Dio per sottomettere e umiliare il principe del regnodell’iniquità. Egli invierà un sostegno eterno alla compagnia dei suoi redenti con il potere del maestoso angelo dell’autorità di Michele. Con la luce eterna illuminerà con gioia il patto d’Israele, pace e benedizione per la sorte di Dio, per esaltare l’autorità di Michele tra gli dèi e il dominio d’Israele su ogni carne. La giustizia gioirà in alto e tutti i figli della sua verità gioiranno nella conoscenza eterna.
  • 1QM (Regola della Guerra): Ci saranno tre porte per ogni torre, una a destra e una a sinistra. Su tutti gli scudi dei soldati della torre si scriverà: sul primo, Mi[chae]l, sul secondo, Gabriele, sul terzo, Sariel, e sul quarto Raffaele. Michele e Gabriele a destra, a sinistra, sul terzo Sariele e sul quarto Raffaele

Significato: Guerriero celeste per eccellenza.

Importanza: Testo chiave per l’escatologia della comunità di Qumran.

Fonti: J.T. Milik, The Books of Enoch (1976); G. Vermes, The Complete Dead Sea Scrolls (1997). patheos.com

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Ebraismo: Cruciali per studio Ebraismo Secondo Tempio (spec. Esseni); non canonici rabbinicamente.
  • Cristianesimo: Rilevanti per contesto origini cristiane; non testi cristiani.

Cristianesimo: Michele nei Testi Apocrifi Cristiani

Nel Cristianesimo, i testi apocrifi amplificano il ruolo di Michele rispetto al Nuovo Testamento canonico (Giuda 9, Apocalisse 12:7-9).

Encomio dell’Arcangelo Michele (Pseudo-Timoteo Aeluro)

Contesto: Omelia copta apocrifa, attribuita a Timoteo Aeluro (V secolo), ma probabilmente successiva.

Ruolo: Salva annualmente i peccatori dal tormento il 12 Ba’ūnah.

Citazioni Principali:

  • Encom. Mich. (Pierpont Morgan M595, fol. 1026): “E Michele scese su un carro di fuoco, immerse le sue ali nel lago di fuoco e trasse fuori i peccatori.”
  • Encom. Mich. (fol. 1027): “Ogni 12 Ba’ūnah, Michele entra oltre il velo e implora il Padre per la sussistenza degli uomini e delle bestie.”

Significato: Simbolo di misericordia e redenzione.

Importanza: Testo devozionale copto molto noto.

Fonti: C.D.G. Müller, CSCO (1976).

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Cristianesimo: Testo devozionale (spec. Copto/Orientale) su Arc. Michele; non canonico.

Assunzione di Mosè

Contesto: Testo ebraico-cristiano del I secolo d.C., citato in Giuda 9, ma solo parzialmente conservato.

Ruolo: Disputa con il diavolo sul corpo di Mosè.

Citazioni Principali:

  • Assunzione di Mosè (frammento citato da Origene): “E Michele, l’arcangelo, disse al diavolo: ‘Il Signore ti rimproveri!’” (Dedotto da Giuda 9).

Significato: Difensore dei giusti contro Satana.

Fonti: J.H. Charlesworth, The Old Testament Pseudepigrapha (1983), vol. 1.

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Ebraismo: Opera apocalittica I sec.; non canonica.
  • Cristianesimo: Citata implicitamente nel Nuovo Testamento; non canonica.

Apocalisse di Paolo (Copta)

Contesto: Testo apocrifo cristiano del III-IV secolo, narra il viaggio di Paolo nell’aldilà.

Ruolo: Guida Paolo e intercede per i peccatori.

Citazioni Principali:

  • Fol. 23: “E Michele mi prese per mano e mi mostrò le anime dei giusti, dicendo: ‘Prega per loro, Paolo.’”
  • Fol. 24: “E Michele mi prese di nuovo e mi condusse in un luogo di grande oscurità, dove udii pianti e lamenti. E Michele disse: ‘Queste sono le anime dei peccatori che non si sono pentiti. Prega anche per loro, Paolo, affinché Dio abbia misericordia di loro.'”
  • Fol.25 “E vidi il Signore seduto sul suo trono di gloria, e Michele stava alla sua destra, e tutti gli angeli lo adoravano.”
  • Fol. 26 “E dissi a Michele: ‘Chi sono questi che sono tormentati così aspramente?’ E Michele mi rispose: ‘Questi sono coloro che non hanno fatto elemosina e non hanno avuto misericordia dei poveri. Perciò subiscono questo tormento.’ E poi mi mostrò altri che erano in gioia e disse: ‘Questi sono coloro che hanno compiuto opere di misericordia.'”

Significato: Guida celeste e intercessore.

Importanza: Testo influente nella tradizione copta.

Fonti: T. Burke, New Testament Apocrypha (2016).

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Cristianesimo: Apocrifo apocalittico influente (spec. Medioevo) su aldilà; non canonico.

Omelia di Giovanni Crisostomo su Michele che Sconfisse Satanail (Greco)

Contesto: Testo apocrifo greco, attribuito falsamente a Crisostomo (IV-V secolo).

Ruolo: Sconfigge Satanail e intercede per l’umanità.

Citazioni Principali:

  • Omelia (PG 59): “E Michele, il principe delle milizie, colpì Satanail e lo scacciò dal cielo.”

Significato: Guerriero escatologico.

Importanza: Testo noto nella tradizione greca.

Fonti: M.R. James, The Apocryphal New Testament (1924).

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Cristianesimo: Opera (o pseudoepigrafa) su Arc. Michele, tradizione greca; influente per devozione.

Vangelo di Nicodemo (Atti di Pilato)

Contesto: Testo apocrifo cristiano del IV-V secolo, include la “Discesa di Cristo agli Inferi”. Popolare nella tradizione medievale.

Ruolo: Guida le anime dei giusti liberate da Cristo dagli inferi al paradiso.

Citazioni Principali:

  • Vangelo di Nicodemo, Discesa agli Inferi 9:1: “E Michele, l’arcangelo, prese Adamo per mano e lo condusse nel paradiso con tutti i patriarchi.”
  • Vangelo di Nicodemo 25:1: “E Michele l’arcangelo li condusse [i giusti] in paradiso, dove furono ricevuti in gloria.”

Significato: Psicopompo (guida delle anime).

Importanza: Influente nella liturgia e nell’arte cristiana medievale.

Fonti: M.R. James, The Apocryphal New Testament (1924); G. Quispel, The Gospel of Nicodemus (1995).

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Cristianesimo: Apocrifo molto influente nel Medioevo (passione, discesa inferi); non canonico.

Transitus Mariae

1. Consegna dell’anima di Maria
  • Gesù affida l’anima a Michele:
    “Il Signore l’abbracciò, prese la sua anima santa, la pose tra le mani di Michele, l’avvolse in pelli delle quali è impossibile manifestare la gloria”13.
    “Noi apostoli vedemmo l’anima di Maria consegnata nelle mani di Michele, perfetta quanto alla forma umana, priva soltanto delle caratteristiche proprie del maschio e della femmina”35.
    • Variante latina:
      “Et haec dicens Dominus tradidit animam Sanctae Mariae Michaeli, qui erat praepositus paradisi et princeps gentis Iudeorum” (“E dicendo queste cose, il Signore affidò l’anima della Santa Maria a Michele, il quale era il soprintendente del paradiso e il Principe del popolo ebraico”)36.
2. Trasporto del corpo e anima al paradiso
  • Comando di Gesù:
    “Il Signore disse a Michele di innalzare il corpo di Maria su di una nube e trasferirlo in paradiso”
    “Fece poi un segno a Michele con la voce propria degli angeli e scesero verso di lui le nubi; in ogni nube c’erano mille angeli”
  • Deposizione nel paradiso:
    “Giunti nel paradiso deposero il corpo di Maria sotto l’albero della vita. Michele portò la di lei anima santa che deposero nel suo corpo”
    • Resurrezione e ascensione:
      “Il Signore comandò l’arcangelo Michele affinché trasportasse l’anima della Santa Maria. Ed ecco l’arcangelo Michele rotolò la pietra dell’ingresso della tomba… Maria risorse dal sepolcro”
3. Ruolo di Michele come guida ultraterrena
  • Psicopompo (conduttore di anime):
    Michele è definito “praepositus paradisi” (“soprintendente del paradiso”)36, incaricato di scortare l’anima di Maria attraverso il passaggio dalla morte alla gloria celeste6.
  • Intercessore:
    In un passaggio apocrifo correlato (Libro del Riposo etiopico), i fedeli si raccomandano a Michele e Maria per ottenere pace: “Per le lacrime di Michele, dei santi apostoli e di Maria mia Madre… ho dato tre giorni di requie”5.
4. Iconografia collegata

Un mosaico del XII secolo nella chiesa di S. Maria dell’Ammiragliato a Palermo raffigura Gesù che consegna l’anima di Maria a Michele, rappresentato mentre la protegge con un ramo di palma del paradiso35.

Differenze tra versioni

  • Testo greco:
    In alcune varianti, Gesù accoglie direttamente l’anima di Maria senza intermediari, mentre la tradizione latina insiste sul ruolo attivo di Michele35.
  • Testo etiopico:
    Amplifica il ruolo di Michele come mediatore durante l’incontro di Maria con i defunti nell’aldilà

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Cristianesimo: Genere apocrifo su Dormizione/Assunzione Maria; influente su mariologia e culto; non canonico.

L’Ascensione di Isaia

Estratti rilevanti sull’Arcangelo Michele nell’Ascensione di Isaia:

  1. Capitolo 3, sezioni 15-17 (visione escatologica):
    «15. E la discesa dell’angelo della chiesa cristiana, che è nei cieli, che Egli chiamerà negli ultimi giorni.
    16. E che (Gabriele) l’angelo dello Spirito Santo, e Michele, il capo degli angeli santi, il terzo giorno apriranno il sepolcro.
    17. E l’Amato seduto sulle loro spalle si farà avanti e manderà i Suoi dodici discepoli»
    25.
  2. Ruolo escatologico (capitoli 6-11, visione dei sette cieli):
    Michele appare come capo degli angeli santi associato a Gabriele nell’apertura del sepolcro di Cristo e nella risurrezione. Il testo non fornisce ulteriori dettagli specifici sulle sue azioni, ma lo colloca tra le figure angeliche centrali negli eventi finali
    Perché si parla di “capitoli 6-11”?
    La sezione escatologica (capitoli 6-11) descrive la discesa del Figlio attraverso i sette cieli e il suo ritorno glorioso. Sebbene Michele non sia nominato esplicitamente in questi capitoli, la logica interna del testo presuppone che il “capo degli angeli santi” citato in 3:16 partecipi attivamente a questi eventi finali. L’associazione con Gabriele deriva dal loro ruolo congiunto nell’apertura del sepolcro (3:16), interpretato come preludio alla risurrezione universale.

Fonti: The Ascension of Isaiah, ed. M.A. Knibb

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Ebraismo: Origini ebraiche per la sezione “Martirio”.
  • Cristianesimo: Composizione cristiana (include martirio e visione); influente anticamente; non canonico.

Vangelo di Bartolomeo

 Nel Vangelo di Bartolomeo c’è un’interazione tra Gesù risorto e l’apostolo Bartolomeo:

  • “Quando, infatti, io sparii dalla croce discesi nell’Ade per portare su Adamo e tutti quelli che erano con lui secondo la supplica dell’arcangelo Michele”.
  • “Anch’io infatti sono stato creato tra gli angeli, quando Dio fece il cielo e la terra. Il Signore prese una fiamma di fuoco e per primo creò me; dopo creò l’arcangelo Michele che ebbe poi il potere”

Rilevanza nelle Diverse Fedi:

  • Cristianesimo: Apocrifo con dialoghi Gesù-Bartolomeo; riflette curiosità popolare; non canonico.

Islam: Mīkāʾīl nei Testi Apocrifi o Tradizioni Extra-Corano

Il Ruolo di Mīkāʾīl (Michele) nelle Tradizioni Extracanoniche Islamiche

Nell’Islam, Mīkāʾīl (Michele) è menzionato una sola volta nel Corano (Sura 2:98), ma adesso analizzeremo una varietà di fonti islamiche non considerate canoniche, tra cui narrazioni popolari, testi mistici, opere devozionali e racconti storici. ampliano il suo ruolo. L’Islam manca di una tradizione apocrifa ufficiale, quindi qui consideriamo testi influenti in contesti minori.

I. Fonti Primarie e Loro Contributi

1. Qisas al-Anbiyāʾ (Storie dei Profeti)

  • Ruolo: Angelo della provvidenza e della creazione, con una forte connessione alla fertilità e al sostentamento.
  • Citazione Chiave: “Mīkāʾīl portò la pioggia sulla terra quando Adamo fu creato” (Al-Tha‘labi). Questa immagine simboleggia il suo ruolo nella germinazione della vita.
  • Contesto: Testo dell’XI secolo compilato da Al-Tha‘labi, che fonde esegesi coranica e folklore. Presenta Mīkāʾīl come uno dei quattro arcangeli (insieme a Gabriele, Israfil e Azrael) inviati da Dio durante la creazione.
  • Rilevanza nelle Diverse Fedi:
  • Islam: Genere letterario popolare (storie profeti); non canonico, ma formativo per pietà popolare.

2. Tradizioni Popolari e Racconti Orali

  • Ruolo: Protettore sia fisico che spirituale, spesso associato a interventi miracolosi in momenti di bisogno.
  • Esempi:
    • Leggende Balcaniche: Mīkāʾīl è uno degli angeli incaricati di raccogliere la terra per la creazione di Adamo, giocando un ruolo attivo nella “resistenza” della terra.
    • Narrazioni Orali: “Mīkāʾīl scese con ali di smeraldo per fermare tempeste” (da raccolte folkloristiche), illustrando il suo potere protettivo sulla natura.
  • Significato: Nelle tradizioni popolari, Mīkāʾīl funge da mediatore tra il divino e l’umano, specialmente in contesti di crisi e difficoltà.

3. Sufismo e Testi Mistici

  • Ruolo: Emanazione della raḥma (misericordia divina) e canale attraverso cui fluisce la conoscenza spirituale.
  • Fonti:
    • Fusus al-Hikam (Le Gemme della Saggezza) di Ibn ‘Arabi: Descrive Mīkāʾīl come il “respiro della misericordia” che nutre ogni creatura.
    • Kitab al-Majmu‘ (Libro della Raccolta, attribuito a Jabir ibn Hayyan): Lo raffigura con “ali di luce verde” che portano la “pioggia della saggezza” ai mistici.
  • Connessione: Nel simbolismo cosmico sufi, Mīkāʾīl è talvolta associato all’elemento acqua o alla pioggia, in relazione ai quattro arcangeli e alle loro corrispondenze elementali.

Rilevanza nella Fede:

Fusus al-Hikam (Le Gemme della Saggezza) di Ibn ‘Arabi:

  • Islam (Sufismo): Opera fondamentale del misticismo sufi; molto studiata e venerata (anche controversa).

Kitab al-Majmu‘ (Libro della Raccolta, attr. a Jabir ibn Hayyan):

  • Islam (Alchimia/Esoterismo): Testo del corpus Jabiriano; rilevante per storia scienza/esoterismo islamico

4. Letteratura Popolare (Alf Layla wa-Layla – Le Mille e una Notte)

  • Ruolo: Angelo benevolo che interviene in contesti narrativi non liturgici per offrire aiuto e protezione.
  • Esempio: In una variazione della storia de Il Mercante e il Genio, Mīkāʾīl scese dal cielo, portando acqua benedetta per salvare il mercante dalla sete.
  • Funzione: Queste narrazioni popolari rafforzano l’immagine di Mīkāʾīl come un dispensatore di grazie e un benefattore nella cultura materiale islamica.

II. Integrazioni e Precisioni da Altre Fonti Non Ufficiali

1. Tradizioni Orali Regionali (Approfondimenti)

  • Leggende Anatoliche: In alcune versioni turche, Mīkāʾīl è specificamente legato alla protezione dei viaggiatori nei deserti, con racconti di sue apparizioni per guidare i pellegrini che si sono persi.
  • Narrazioni Sudanesi: Ulteriori racconti orali dal Sudan narrano di interventi di Mīkāʾīl per salvare intere comunità dalla carestia, sottolineando il suo ruolo nella provvidenza agricola.
  • Tradizione orale (non datata): “Mīkāʾīl scese con ali di smeraldo per fermare una tempesta che minacciava i credenti.”

2. Testi Mistici Minori

  • Risālat al-Quds (Epistola della Santità, attribuita a Al-Ghazālī):
    • Citazione: “Mīkāʾīl è lo strumento della grazia divina che fluisce come fiume invisibile verso i cuori degli asceti.”
    • Ruolo: Viene enfatizzata la sua funzione come mediatore tra la misericordia divina e il percorso dell’ascesi spirituale.
    • Rilevanza nella Fede: Islam (Sufismo/Etica): Se autentica, opera importante di Al-Ghazali su spiritualità/etica; alta considerazione.
  • Al-Futūḥāt al-Makkiyya (Le Rivelazioni Meccane) di Ibn ‘Arabi:
    • Dettaglio: Il collegamento di Mīkāʾīl alla “luce verde” è ulteriormente sviluppato come simbolo della conoscenza interiore e di una forma di rivelazione indiretta, legata alla contemplazione della natura.
    • Rilevanza nella Fede: Islam (Sufismo): Opera monumentale del misticismo sufi; centrale per studio Sufismo (anche controversa).

3. Letteratura Devozionale Sciita

  • Suppliche Attribuite all’Imam Zayn al-‘Ābidīn:
    • Testo: “Per il diritto di Mīkāʾīl, angelo della pioggia e della clemenza, allontana da noi la siccità dell’ignoranza.”
    • Contesto: Queste suppliche indicano un uso liturgico di invocazioni a Mīkāʾīl, specialmente in contesti di bisogno di pioggia o per superare l'”aridità” spirituale.

4. Riferimenti in Racconti Storici (Non Canonici)

  • Battaglia di Uhud:
    • Fonte: Hadith debole presente in alcune versioni di Dalā’il al-Nubuwwa (I Segni della Profezia).
    • Dettaglio: La narrazione dell’apparizione di Mīkāʾīl e Jibrīl come guerrieri a protezione del Profeta ad Uhud è un esempio di come le tradizioni popolari e agiografiche abbiano talvolta ampliato il ruolo degli angeli negli eventi sacri.
    • Rilevanza nella Fede: Islam (Studi Hadithici): Narrazione profetica con catena di trasmissione debole; studiata criticamente, uso limitato..
  • Mi‘raj (Ascensione Celeste):
    • Fonte: Versioni non canoniche di Qiṣṣat al-Mi‘rāj (Il Racconto dell’Ascensione).
    • Dettaglio: La partecipazione di Mīkāʾīl come guida e accompagnatore del Profeta attraverso i diversi livelli del cielo, mostrandogli le “meraviglie del creato”, sottolinea la sua importanza nella cosmologia popolare.
    • Rilevanza nella Fede: Islam: Racconti popolari/letterari sull’Ascensione del Profeta; non canonici, ma influenti su immaginario e pietà.

5. Testi Alchemici Esoterici

  • Sirr al-Asrār (Il Segreto dei Segreti, attribuito ad Aristotele/Aristāṭālīs):
    • Passaggio: “Mīkāʾīl governa le acque superiori e inferiori, simbolo dell’equilibrio tra materia e spirito.”
    • Interpretazione: In questo contesto esoterico, Mīkāʾīl assume un ruolo cosmologico, rappresentando l’armonia e l’interazione tra il mondo materiale e quello spirituale attraverso il simbolismo dell’acqua.
    • Rilevanza nella Fede:
      Tradizione Intellettuale Islamica Medievale: Pseudo-aristotelico influente (politica, scienze occulte); non testo sacro, ma parte del patrimonio intellettuale.
      Tradizione Intellettuale Europea Medievale e Rinascimentale: Pseudo-aristotelico estremamente influente (spec. in ambito cristiano); non testo sacro, ma parte del patrimonio culturale.

III. Confronto e Conclusioni

  • Coerenza Tematica: Si osserva una coerenza nel ruolo di Mīkāʾīl come figura legata alla provvidenza, alla misericordia e al sostegno, che si manifesta in diverse forme a seconda del genere testuale e della tradizione.
  • Ampliamento del Ruolo Coranico: Le fonti extracanoniche espandono notevolmente il ruolo di Mīkāʾīl oltre la sua menzione nel Corano come angelo vicino a Dio, attribuendogli funzioni specifiche legate al mondo naturale, alla protezione e alla crescita spirituale.
  • Importanza del Contesto Culturale: Le tradizioni orali regionali dimostrano come la figura di Mīkāʾīl si sia adattata ai bisogni e alle credenze specifiche di diverse comunità islamiche.
  • Valore delle Fonti Mistiche ed Esoteriche: I testi sufi e alchemici offrono interpretazioni simboliche profonde che collegano Mīkāʾīl a concetti teologici e cosmologici complessi.
  • Cautela nell’Uso di Fonti Deboli: È fondamentale considerare criticamente l’affidabilità delle fonti, specialmente per quanto riguarda gli hadith deboli e le narrazioni popolari, che spesso mancano di solide catene di trasmissione.

In sintesi, le tradizioni extracanoniche islamiche presentano un ritratto ricco e sfaccettato di Mīkāʾīl, che va oltre la sua breve menzione nel testo sacro, riflettendo la diversità delle interpretazioni e delle credenze all’interno della cultura islamica nel corso della storia.


Riepilogo e Conclusione

L’Arcangelo Michele emerge con una notevole poliedricità attraverso le tradizioni abramitiche. Nell’Ebraismo, egli si manifesta come un potente guerriero celeste e una guida provvidenziale per il popolo eletto. Il Cristianesimo lo venera come un intercessore celeste di primaria importanza e un salvatore protettivo, spesso invocato in momenti di pericolo spirituale e fisico. L’Islam, lo riconosce come Mikail, un angelo di misericordia e dispensatore di provvidenza. È affascinante osservare come testi apocrifi, sebbene esclusi dai canoni ufficiali, abbiano contribuito in modo significativo a plasmare ed arricchire la complessa e sfaccettata comprensione di Michele all’interno delle tre fedi monoteiste principali, testimoniando una convergenza di riverenza per questa figura angelica pur nelle loro distinte teologie.

Lascia un commento